La Trinità, la vergine addolorata e S. Giovanni di Matha di Bartolomeo Letterini, alla chiesa Madonna dell’Orto di Venezia
Nella Cappella Vendramin, sull’Altare:
La Trinità, la Vergine Addolorata e S. Giovanni di Matha, fondatore dei Trinitari (1708)
di Bartolomeo Litterini (1669 – 1748)
Chiesa Madonna dell’Orto – Secolo XVII
Fondamenta nuove, Sestriere Cannaregio, Venezia
La pala fu commissionata dal pubblico negoziante Francesco Petrelli, benefattore della chiesa veneziana di S. Marziale dove originariamente l’opera era collocata, sul primo altare di sinistra. Ora essa si trova nella chiesa della Madonna dell’Orto, sopra l’altare della cappella Vendramin, ricco di marmi pregiati, a sostituire un S. Francesco d’Assisi scomparso nell’Ottocento. La Trinità appare, in tutta la sua drammaticità barocca, alla Vergine addolorata e a S. Giovanni di Martha, fondatore dei Trinitari, benemerito per il riscatto degli schiavi.
La Chiesa sorge nel sestriere Cannareggio, la magnifica facciata in cotto è una delle più interessanti di Venezia, testimonianza della transizione dallo stile romanico al gotico, e dal gotico al rinascimentale. Gli spioventi delle navate laterali accolgono nelle nicchie dodici Statue degli Apostoli attribuibili ai Delle Masegne, mentre il bel portale di transizione tra gotico e rinascimento accoglie al vertice il gotico San Cristoforo di Matteo Raverti e le rinascimentali l’Arcangelo Gabriele e l’Annunciata, probabili opere giovanili di Antonio Rizzo.
L’interno basilicale a tre navate, di grande luminosità, conserva opere d’arte di straordinario valore, ed in particolare alcuni fondamentali lavori di Jacopo Robusti, detto il Tintoretto, la cui abitazione distava pochi passi (n. 3399 della Fondamenta dei Mori) e che in questa chiesa trovò sepoltura (prima cappella a destra del transetto).
La Chiesa fu dedicata a san Cristoforo protettore dei traghettatori, viaggiatori, mercanti, considerato che nella zona (all’estrema periferia nord della città) si svolgeva un’intensa attività commerciale, punto di incontro e scambio tra la laguna, con le isole Murano, Burano, Torcello, e la terraferma.
Dopo alcuni anni la Chiesa fu chiamata “Madonna dell’Orto”, per il trasferimento di una statua, che si diceva miracolosa. L’orto era delo scultore Giovanni de Santi che aveva scolpito la statua e ne propose la vendita ai monaci di san Cristoforo.
Il Campanile
Opera quattrocentesca, si erge sul fianco della Chiesa a sinistra dell’abside e si conclude con una copula in cotto sulla quale svetta la statua del Redentore; agli angoli della cella campanaria sono poste le statue dei quattro Evangelisti, opera della scuola di Pietro Lombardo. Quest’opera fu compiuta nel 1503.
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